Il 49% degli svedesi ha riferito di aver acquistato un abbonamento a pagamento a Spotify, piattaforma nata proprio in Svezia, nel corso degli ultimi 12 mesi, secondo i dati del nostro sondaggio Statista Global Consumer Survey. A parte il Messico, nessun altro paese intervistato si avvicina al tasso di penetrazione sul territorio nazionale della società, come mostra il nostro grafico.

Dopo il 46% del Messico ci sono il Brasile con il 36% e il Sud Africa con il 33%. Completano il quadro nordamericano il Canada e gli Stati Uniti rispettivamente con il 27 e il 20 per cento. Il recente annuncio della società di sospendere gli abbonamenti a pagamento e il lancio di annunci in Russia sulla scia dell’invasione dell’Ucraina probabilmente non influirà troppo sui profitti di Spotify, dal momento che solo il sette percento degli intervistati russi ha affermato di aver acquistato un abbonamento a pagamento al servizio di streaming per oltre l’anno scorso.

La decisione di Spotify di demonetizzare il mercato russo non è l’unico motivo per cui il gigante dello streaming svedese ha fatto notizia la scorsa settimana. Il 15 marzo, il pilastro del calcio spagnolo, l’FC Barcelona , ​​ha annunciato la ridenominazione del suo stadio Camp Nou in Spotify Camp Nou come parte di un accordo di sponsorizzazione con la società, suscitando sconcerto e indignazione tra i fan e un aumento durante la notte del prezzo delle azioni del 3,5% dopo la chiusura dei mercati lo stesso giorno. Questa spinta pubblicitaria potrebbe aiutare il servizio di streaming a migliorare la propria situazione finanziaria: nonostante abbia superato i 400 milioni di utenti attivi mensili e realizzato ricavi per 2,7 miliardi di euro nel quarto trimestre dello scorso anno, la società ha accumulato una perdita di sette milioni di euro negli ultimi tre mesi di 2021 dopo una breve tregua nel primo e nel terzo trimestre.

E in Italia?
Il 90% degli italiani dichiara di ascoltare musica in streaming: il 74% di questi utilizza perlopiù Youtube, il 54% Spotify, il 34% Prime music. Le ragioni addotte per l’utilizzo di servizi di streaming sono l’accoppiata di un ampio catalogo e la gratuità del servizio.

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